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mercoledì 21 dicembre 2011

Recensione di Avventure in prima serata

Da molto tempo ho intenzione di provare in prima persona quello che da molti è consideato l'esempio della rivoluzione del mondo dei giochi di ruolo. Sto parlando di Primetime adventure o come viene tradotto di Avventure in prima serata.
Ho avuto la fortuna di parlare con persone che sono state entusiaste di questo gioco di ruolo, alcune hanno addirittura dichiarato che questo modo di fare GDR è proprio quello che ha sempre cercato. Io vi anticipo che sono un po' perplesso.
Il gioco di ruolo alla vecchia maniera è formato per lo più da un narratore ed è incentrato sui personaggi. I manuali di gioco contengono le regole per fare il personaggio e il modo in cui il personaggio incrementa i suoi poteri. Il peso della sessione di gioco è quindi quasi tutto sulle spalle del narratore che oltre a dover gestire le regole e la sessione, deve anche preparare il materiale a casa.
Il mondo del gioco di ruolo però si sta muovendo verso la consapevolezza che questo sistema sia sbagliato e che l'essenza del gioco di ruolo sia la ricerca di una narrazione cooperativa.
Quando parlo però con alcuni giocatori mi sento dire cose del tipo:« Bello ruolare, ma non toglietemi lo scontro di D&D o l'esplorazione del dungeon!», come tutte le cose ognuno ha la sua opinione al riguardo.
Se avete letto il mio blog sapete come la penso io, per chi non lo sa o non lo ricorda, io ritengo che normalmente in un gruppo di gioco ci siano vari tipi di giocatori e non tutti sono in grado di raccontare storie o interpretare bene un ruolo.
Da qui nascono le mie perplessità, e vi prego pertanto di tenere a mente un gruppo formato da queste tipologie:
  1. Storyteller
  2. Actor
  3. Thinker
  4. Power Gamer
  5. Explorer
Un semplcie gruppo di 5 amici.
Ma veniamo al prodotto in se:

Avventure in prima serata
Matt Wilson
48 pagine
Lingua: italiano
ISBN-10: 8895718003
ISBN-13: 978-8895718002


In questo gioco di ruolo i giocatori si trovano a dover progettare e condurre una serie televisa. Ci sono due ruoli principali a cui attenersi: il produttore e il protagonista. Il produttore non è altro che chi fa le veci del master, ma ha un ruolo molto minore, il protagonista è uno degli attori principali della storia.
In questo gioco non servono i dadi, ma si usa un mazzo di carte ed è necessario procurarsi qualche token (le chips del poker vanno bene).
La prima cosa da fare in questo gioco di ruolo è trovarsi per creare una serie televisiva, quindi la prima sessione di gioco sarà determinata da questo lavoro. Si dovrà scegliere chi farà il produttore e chi saranno i protagonisti, poi si dovrà determinare il tema della serie, il tono e i concetti alla base dei protagonisti. I protagonisti sono legati ognuno al proprio story arc e in particolare sono definiti da una peculiarità (uno scopo da perseguire, una crescita interiore da fare...) e dalla presenza in scena. Su questa base principale, si vengono ad appoggiare i tratti caratteristici del personaggio e un pacchetto di capacità e debolezze.
Con tutti i personaggi pronti si passa quindi a creare un insieme di legami tra i protagonisti in modo da avere buoni motivi per giustificare che la storia ruoti attorno a loro.
Infine un protagonista può decidere di inserire nella serie un personaggio che sia la sua nemesi.

L'aspetto che ritengo più importante per capire l'essenza di questo gioco di ruolo è la presenza in scena, ossia l'attenzione che verrà dedicata al protagonista durante ogni puntata della serie.
Si misura con numeri che vanno da 1 a 3 indicando con 1 una presenza minore quindi anche una minore influenza sugli eventi, 3 il fulcro della puntata.

Il gioco è quindi strutturato in episodi (le sessioni di gioco) che a loro volta sono divise in scene. La prima scena di ogni episodio è proposta dal produttore che dà così il via ad una situazione che permetta l'iterazione dei protagonisti. Dopo la presentazione della scene, la palla passa al protagonista con il maggior punteggio di presenza in scena. Dopodichè ogni giocatore avrà la possibilità di giocare una propria scena.
Normalmente in una scena si trovano situazioni conflittuali che necessitano di essere risolte per capire come evolveranno gli eventi. Per risolvere le situazioni conflittuali si spendono punti del budget o fan mail per convertirli in carte pescate dal mazzo. Ogni carta rossa pescata vale un punto, chi ne ha di più vince il conflitto. In caso di parità si guarda a chi ha più cuori.
Ho parlato di Fan Mail, che sono un modo abbastanza interessante di tracciare i punti esperienza. Ogni volta che il produttore spende punti del budget in un conflitto, deve mettere delle chips sul tavolo pari al numero di punti budget spesi. In ogni momento, un giocatore può prendere una chips e regalarla ad un altro giocatore che secondo lui si merita un riconoscimento. Questa chips si trasforma in una fan mail. Queste fan mail possono essere spese per i conflitti e questo implica che ritornano in forma di budget al produttore.
Tra le altre cose è possibile chiamare per un spot pubblicitario, in modo da guadagnare tempo per decidere come agire prima di una scena saliente e alla fine dell'episiodio il prologo del successivo.

E' difficile giudicare questo gioco di ruolo, senza averlo sperimentato dal vivo e di persona. Sicuramente è incentrato sul ruolo e non c'è esplorazione e o combattimenti tattici, quindi giocatori che amino questi aspetti, difficilmente lo troveranno interessante. Per chi predilige gli aspetti narrativi e interpretativi invece può essere molto interessante da provare.
Insomma, bello ma non per tutti.

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