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martedì 6 dicembre 2011

Recensione de Il guardiano degli innocenti

Tornato finalmente in Italia, sto pian piano riprendendomi il ritmo delle mie attività quotidiane. In questo momento mi risulta naturale addormentarmi alle 3:00 del mattino e innaturale svegliarmi alle 7:00 per andare al lavoro, ma penso che a breve mi passerà (oppure mi trasformerò in uno zombie e il sonno sarà l'ultimo dei miei problemi). Tra i pochi vantaggi di un viaggio di lavoro, c'è la possibilità di leggersi un buon libro durante il viaggio aereo (che nel mio caso era di 14 ore all'andata e 16 al ritorno). Nonostante abbia nella mia libreria, ancora in attesa, Il sortilegio del Corvo, seguito della Compagnia del corvo (recensione), mia moglie mi ha regalato Il guardiano degli innocenti che desideravo leggere da tempo e quindi la sorte è toccata a lui. Ora vi racconterò quindi le mie impressioni al riguardo.
Il guardiano degli innocenti
Andrzej Sapkowski
Narrativa Nord.
370 pagine
Lingua: italiano
ISBN-10: 8842916595
ISBN-13: 978-8842916598
Il volume in questione è un libro abbastanza breve e scorrevole, quindi si adatta anche ad una lettura veloce come quella che ho fatto io sull'aereo. Avevo molta aspettativa su questo romanzo perchè mi era piaciuto moltissimo il videogioco The Witcher tratto da questo romanzo.
Il primo capitolo del libro inizia proprio come il videogioco e questo mi ha dato subito la sensazione di essere a mio agio con la narrazione. In questo romanzo non ci troviamo di fronte ad un protagonista che sta per diventare qualcuno, nè è un protagonista che è già qualcuno.
E' semplicemente uno strigo, cacciatore di mostri e qualcosa di molto simile ad un mostro lui stesso. Non è un eroe, non è un malvagio, non è un personaggio comune. E' Geralt di Rivia.
Superata quindi la prima parte del libro, ci troviamo nella situazione che fa da sfondo al romanzo, Geralt rimane ferito gravemente e si rifugia in un tempio per farsi curare.
L'espediente narrativo utilizzato è semplice ma efficace. Piccoli capitoli sono ambientati nel presente di Geralt, dove si confronta e parla con la sacerdotessa, con l'amico Ranuncolo e con i nemici di sempre e danno il la ad una serie di racconti ambientati nel passato di Geralt.
Essi non hanno un filo conduttore tra loro e nemmeno è facile ordinarli temporalmente.
Scordatevi missioni da compiere o scontri epici. C'è un destino appena appena abbozzato, un fanciullo che forse significherà qualcosa. Ma niente di più. Tutto è lasciato nella possibilità, una sorta di nebbia leggera che distorce un po' il disegno di fondo.
Io non amo assolutamente le raccolte di racconti, ma questa in particolare mi è piaciuta molto. Innanzitutto i racconti occupano anche diversi capitoli (ce ne sono di più brevi e anche di più lunghi). Sono tutti molto cinematografici e sono coerenti al personaggio.
Man mano che si procede nella lettura, nella mente si crea un quadro sempre più dettagliato del protagonista, tant'è che ci si trova a chiedersi cosa succederebbe se rileggessimo i primi racconti con la consapevolezza acquisita giungendone alla fine.
C'è un po' di malinconia diffusa, il senso di un'epoca che sta per finire e il senso opprimente di non essere al passo con i tempi. Così è Geralt, uno strigo in un mondo in cui i mostri si allontanano sempre di più o si adeguano ad una semplice convivenza pacifica.
Altro aspetto interessante è l'occhio di riguardo che l'autore dedica alle favole della fanciullezza, così abbiamo scarpine di cristallo perdute, una biancaneve che va in cerca di vendetta.
Questo volume è un qualcosa che non può mancare alla collezione di qualunque appassionato di fantasy e non posso che consigliarlo a tutti. Senza contare che su Amazon costa solo 15 eurini.

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