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martedì 30 agosto 2011

A quanto serve il bilanciamento nei GDR?

Io penso sempre che un buon gioco, di qualunque tipo esso sia, debba prevedere che tutti i giocatori abbiano le stesse possibilità. Se ad esempio in un gioco da tavolo chi ha le pedine blu non può vincere perchè ha degli svantaggi rispetto a chi ha le pedine rosse, allora il gioco non può essere divertente perchè sbilanciato. Che ci crediate o no esistono giochi competitivi dove la scelta iniziale anche solo delle pedine sancisce la quasi la vittoria. Ad ogni modo il discorso si amplia quando si applica ai giochi di ruolo, questo perchè fondamentalemente i giochi di ruolo sono cooperativi e persino il giocatore che propone gli antagonisti ha come scopo ultimo quello di far divertire i giocatori e se stesso.
Per questo motivo in molti giochi di ruolo ci sono dei personaggi che sono sbilanciati già di base. Se penso ad esempio al chierico di 3.5 non posso che pensare che fosse un personaggio estremamente potente e se magari il mago poteva comptere con lui, sicuramente non poteva farlo il bardo. Questo in termini di combattimento e tattica, il bardo avrebbe detto la sua durante le sessione interpretative, ma anche il chierico e il mago avrebbero potuto essere gli attori principali delle sessioni interpretative e per questo si formava un evidente sbilanciamento.
Il mio cuore mi dice che questo è sbagliato e posso ricordare le innumerevoli sessioni di combattimento dove il bardo che tentava una azione eroica finiva sempre per rischiare la vita. In quelle situazioni percepivo il fatto che il giocatore non si stasse divertendo con il suo personaggio. Molti però ritengono che lo sbilanciamento non sia un vero e proprio problema. Prima di approfondire il perchè di questo vorrei dare forza anche all'ipotesi opposto, ossia cosa succede se tutto è ben bilanciato?
Se fare il mago, il chierico o il bardo fondamentalmente non cambia l'impatto nel gioco si potrebbero creare una sensazione di inutilità della scelta. Se sono un mago voglio fare incantesimi super belli e potenti, più potenti di quelli del bardo, ma se il bardo è bilanciato avrà incantesimi almeno potenti come il mago e se non sono così potenti potrà usare le sue doti fisiche per sopperire. Ma allo stesso modo il mago avrà poteri per poter fare le cose che il bardo fa con le sue doti fisiche e alla fine non ci sarà gran differenza tra le cose che può fare un mago (usando gli incantesimi) e quelle che può fare un bardo (cantando) a parte la modalità.
In quali casi dunque è un bene lo sbilanciamento?
Se un personaggio predominando sugli altri non influisce sul divertimento degli altri giocatori allora lo sbilanciamento può essere un bene. Faccio un esempio, se abbiamo il giocatore power player che quando si combatte fa quasi tutto lui e gli altri gli sono solo di supporto, in un gruppo formato da altri che non amano gli scontri ma solo il roleplay, allora tutto funziona.
Per cui tutto dipende dal gruppo di gioco e in genere i sistemi sbilanciati evidenziano subito quali sono le classi più forti per cui se nessuno vuole rimanere in disparte durante l'azione basta ignorare queste classi.

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