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giovedì 28 luglio 2011

Pagare e farsi pagare in game. L'arte del mercenario totale.

Il gioco di ruolo è un gioco cooperativo ed è difficile riuscire a tollerare che uno dei personaggi giocanti possa chiedere una ricompensa per svolgere la sua azione. Eppure questo tipo di richieste vengono fatte dai PNG e nessuno dice niente? Perché allora certi meccanismi non si vedono durante il gioco?
Andiamo con ordine: il gruppo di gioco è composto normalmente da 4 o 5 personaggi, il master ha chiesto ad ognuno di preparare un background ed i rarissime circostanze il gruppo si è pure accordato su i vari legami che legano ognuno.
Se partiamo dal concetto di libertà di espressione all'interno del background, allora possiamo credere che alcuni personaggi potrebbero essere dei semplici mercenari. Vuoi i loro servizi, allora li devi pagare. Altri sono invece avidi, quando è possibile prendere qualche soldo in più è sempre buona norma farlo.
Perché allora questi atteggiamenti vengono osteggiati dai gruppi di gioco?
Rispondiamo con un esempio (e mi appoggerò a D&D che è il sistema in cui sono a più agio): Il guerriero del gruppo è sfinito i suoi punti sudore... ehm ferita lo rendono sanguinante. Il chierico del gruppo si guarda attorno, ormai i nemici sono pochi, la battaglia è vinta. Decide di non dispensare le sue cure. I nemici rimasti attaccano il guerriero, anche se la battaglia è vinta la sua vita è comunque in pericolo. Il guerriero grida: "Curami presto!" e il chierico risponde: "Va bene, fanno 100 MO!".
E' ovvio che questa cosa non andrà giù agli altri giocatori, peggio ancora se il guerriero muore perché non vuole pagare.
Eppure questa situazione fa parte del gioco e deve essere non solo tollerata, ma anche compresa. Da ambo le parti.
Il problema qui è che manca la fase di costruzione del party e forse anche qualche interazione ruolistica. Ripensando al libro La compagnia del Corvo mi viene in mente come ogni nuovo membro sottoscriva un contratto per unirsi al Corvo. Allora mi chiedo: se i background non prevedono una profonda e duratura amicizia tra i membri del gruppo, perché non viene stipulato in game un contratti fra i membri della compagnia?
La risposta credo sia semplice, i giocatori e il master danno per scontato che il gioco sia cooperativo e fanno quel tipo di metagame sbagliato che impedisce a situazioni di emergere.
E' improbabile che un ladro mercenario accetti di far parte di un gruppo senza aver prima contrattato in che modo vengono pagati i suoi servigi.
Quindi a questo punto sembra che sia corretto quindi richiedere pagamenti per i servigi in game del proprio personaggio. Dal punto di vista delle regole probabilmente sì, ma va tenuto a mente che chi si addentra in questo vicolo potrebbe non sapere come uscirne.
Torniamo all'esempio del chierico, nel momento del bisogno ha chiesto 100 MO per le cure, magari ad un certo punto il guerriero lo lascerà indifeso a meno di 100 MO. Si viene quindi a creare un circolo vizioso. Magari il gruppo dopo una richiesta del genere vorrà estromettere il chierico e cercarne un altro per sostituirlo.
Di riflesso queste cose portano a malumori tra i giocatori (e non è bello).

Quindi occorre tornare alla premessa iniziale, che questo modo di gioco non debba essere fatto?
No, quello che serve è che, fuori dal gioco, i giocatori che intendono comportarsi così, per motivi di background, avvertino i loro compagni di avventura e il master. E' qualcosa in più per dare vita a situazioni di roleplay divertenti se accettate da tutti.
Una cosa è spillare MO al personaggio di un altro senza preavviso, un'altra è dire ad inizio avventura: il mio chierico venera il dio denaro e per questo ogni suo servigio deve essere a pagamento, come lo gestiamo all'interno del gruppo? Trovare quindi insieme una soluzione ed applicarla (stipuliamo un contratto che ogni tesoro trovato non appartiene al chierico ma che per ogni servizio il chierico verrà pagato secondo un tariffario).
Al mio tavolo da gioco tutti danno per scontato che il gruppo collabori e queste cose non emergono, anche se dovrebbero. In passato invece mi è capitato un gruppo in cui ognuno era per se (la classica campagna con PG malvagi di terza edizione, mi sono sempre chiesto perché così tante persone vogliano fare i malvagi...).
Come master l'ho sempre tollerato, a meno che non causasse malumori fra i giocatori.

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