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lunedì 11 luglio 2011

Interpretare i paladini

I paladini nell'immaginario fantasy rappresentano dei guerrieri votati ad una divinità buona che combattono sulla base dei valori assoluti del loro credo. In generale il paladino è visto come un personaggio facile da interpretare, spesso associato al vecchio allineamento legale - buono, ma come cercherò di spiegare non è così.
Piccola introduzione sui paladini.
Innanzi tutto sono dei guerrieri sacri, questo implica che la divinità che gli fa da patrono gli ispererà una forza marziale per migliorare il suo combattimento. Ogni paladino segue un codice che discende direttamente dal suo ordine di appartenenza, e questo di solito non è ben descritto nei manuali.
Come ho spiegato in questo post, un paladino può essere rappresentato da un individuo che cerca di raggiungere un ideale di se che rappresenta il paladino ideale. Tutto viene però complicato dal fatto che questo ideale da raggiungere è derivante da una condizione esterna che è la chiamata.
Per questo motivo abbiamo:
  • La chiamata che ci porta ad essere un paladino al di là dei nostri desidera (è un bisogno inalienabile)
  • il personaggio che cerca di rispondere al bisogno di essere un paladino
  • l'individuo ideale che è un paladino.
In questa situazione abbiamo due scatenanti sull'insodissfazione del PG, il fatto di non riuscire ad essere un paladino ideale, il fatto di non poter essere un individuo normale.
Il codice del paladino difatto genera l'individuo ideale e per questo il personaggio non ha il problema legato al fatto che l'ideale cambia man mano che il personaggio gli si avvicina. In gerere questo ideale è molto difficile da raggiungere, ma anche il suo raggiungimento pone dei problemi, questo perchè a quel punto si dovrebbe pensare ad un nuovo ideale da raggiungere, che non escluda il paladino ideale raggiunto.
Questa premessa dovrebbe essere sufficiente a spaventare chiunque voglia interpretare un paladino in modo non stereotipato. Ma la complicatezza non è finita, visto che in alcuni sistemi di gioco il paladino può cadere qualora compia una azione che gli faccia perdere il favore della divinità.
Al di là di quello che tutti noi crediamo, a causa di innumerevoli sessioni con giocatori che usano paladini in modo stereotipato, un paladino per sua natura non può essere stupido. Di solito gli anni di addestramento gli hanno donato una grande cultura.
Su questa base ora dobbiamo inserire una personalità ed otterremo il carattere del nostro personaggio, un individuo sempre in bilico tra ciò che desidera e ciò che deve fare, tra la tentazione e l'illuminazione. Circondato da un contesto sociale che lo vede come un eroe e non come un uomo.
E il master in tutto questo?
Anche il master deve tenere in considerazione queste cose quando valuta l'operato di un PG perchè nella normalità dei casi il paladino non si comporterà al 100% da paladino e applicare subito dei malus sarebbe sbagliato.
E sulla lunga distanza che il master deve valutare l'operato del personaggio e anche sulla base del background. Eventualmente può discutere con il giocatore riguardo alle motivazioni che hanno spinto il personaggio ad agire in quel determinato modo per cercare di capire come muoversi.
Insomma il paladino non è per tutti anche se non sembra così.

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