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giovedì 7 luglio 2011

C'è qualcosa nell'aria nella Wizards.

Qualche tempo fa è stato annunciato il grande problema relativo alle vendite di D&D in italia (qui), poi è comparso un articolo in cui qualcuno annunciava ufficialmente che il metodo consigliato ed utilizzato da Wizards per la stesura delle avventure di D&D era sbagliato e che lungo la strada si erano persi dei pezzi importanti. Infine qualche giorno fa Bill Slavicsek ha annunciato il suo addio alla Wizards. Come si può analizzare la situazione? Cerchiamo di guardalo assieme.
Bill Slavicsek è stato il controverso direttore della ricerca e sviluppo della Wizards of the coast fin dai tempi dell'acquisizione di TSR.
Mettiamo in ordine questi tre eventi, il fatto che non ci sia più la volontà in italia di localizzare i prodotti Wizards è dipesa fondamentalmente dal ridotto quantitivo di prodotti realizzati dalla casa madre. Questo non solo è un danno per il mercato gdristico italiano (che sarà sempre più costretto a spostarsi sui prodotti in lingua originale) me evidenza anche una politica di riduzione costi per la Wizards.
Seppur è vero che anche nel primo trimestre del 2011 è risultata azienda leader nelle vendite del settore, questo non significa che gli utili siano rimasti invariati. Probabilmente il gap tra le vendite di D&D e le vendite di Pathfinder non è così ampio.
Negli stati uniti i bilanci si fanno in marzo, quindi è possibile che proprio a marzo il consiglio di amministrazione della Wizards abbia deciso che le cose dovevano cambiare rotta.
In questi casi si cerca di capire chi ha sbagliato e come.
Cosa fareste voi se foste nella ricerca e sviluppo della Wizards e il grande capo vi chiedesse: coma mai le avventure che produciamo per D&D sono andate via via calando negli ultimi X anni?
Le opzioni sono due, difendere il lavoro svolto (nonostante sia evidente che non regge il mercato, almeno agli occhi degli amministratori) oppure trovare il problema e proporre un'idea per risolverlo.
Nel mondo degli uomini mediocri è meglio trovare il problema e proporre una soluzione all'amministrazione piuttosto che incolpare il marketing.
Questo potrebbe spiegare quindi l'articolo sul nuovo stile delle avventure.
E cosa succede quando un intera linea di prodotti va male e si trovano le cause nella ricerca e sviluppo? C'è qualcuno che dirige la divisione che non si è accorto di nulla. E chi è costui per la Wizards? Proprio il dimissionario Bill Slavicsek.
Queste sono solo ipotesi, una sorta di catena logica che mi sono sentito di fare. Non sono un giornalista quindi non ho la capacità innata di interpretare il tempo, ma queste considerazioni mi sembrano sensate.
Ad esse si possono appoggiare anche altri piccoli dettagli: la fuoriuscita dei creatori della 3.0 per passare a Pathfinder, il reistere della 3.5. la continua lotta fra sistemi e gli schieramenti che in America come in Italia fa discutere sulla 4th edition (chi la difende e chi la attacca).
Guardiamo anche al fatto che la Wizards ha criticato la scelta di fare il character builder e l'adventure tool come applicazione, bloccando un progetto che era già finito e soddisfacente, per una versione silverlight che è molto criticata (anche sullo stesso forum della Wizards).
A questo basta aggiungere le voci sempre più insistenti dell'uscita della quinta edizione (e se io fossi il nuovo direttore della ricerca e sviluppo, farei proprio così per non dover gestire la roba lasciata dal precedente).
Vedremo come si evolverà la situazione prossimamente.

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